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L’elaborazione
d’una strategia vincente per restituire valore a ciò che era stato
colpevolmente trascurato, naturalmente adattata alla sensibilità moderna e,
soprattutto, ai moderni mezzi di comunicazione, spetterà agli esponenti più
carismatici delle singole categorie. Ma, almeno per la fase di partenza, dovrà
giovarsi dell’aiuto degli amministratori locali. Di nuovi amministratori locali
che, si spera, cesseranno di sponsorizzare progetti e feste del nulla.
Con la mia
associazione Voltar Pagina, che ha
tra i suoi scopi statutari il rilancio delle arti e dei mestieri, si è
cominciato ad affrontare questo tema, partendo da proposte utili al
miglioramento della formazione professionale. In questa fase preparatoria, per
necessità di partire da un esempio concreto, abbiamo posto l’attenzione sulla
valorizzazione di tutti i mestieri che ruotano attorno alla costruzione della
casa (muratori, carpentieri, falegnami, idraulici, ecc.). Quale finirà per
essere la nostra qualità edilizia se le maestranze che operano in questo campo
continueranno ad essere così trascurate? Inoltre: è giusto svendere con tanta
superficialità innumerevoli e dignitosissimi posti di lavoro che hanno sempre
permesso di mantenere intere famiglie? Ricordo la cattiva impressione che, più
di dieci anni fa, ricevetti leggendo quanto dichiarato in un’intervista di un presidente locale della Confindustria. Ebbene, egli sviliva volontariamente
l’attività nell’edilizia sostenendo che il lavoro in questo campo era ormai
destinato a diventare appannaggio esclusivo degli extracomunitari.
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Miriam Pastorino